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La nascita e lo sviluppo del movimento sindacale degli insegnanti sloveni di Trieste, dagli inizi al 1945

L’odierna organizzazione sindacale degli operatori scolastici sloveni del Friuli Venezia Giulia – il Sindikat slovenske šole – Sindacato scuola slovena a Trieste ha radici lontane che risalgono addirittura agli inizi del novecento.
In verità l’aspirazione degli operatori scolastici sloveni di organizzarsi e confrontarsi sul piano professionale ha una tradizione ancora più antica. Infatti, le notizie riguardanti la prima associazione degli insegnanti sloveni risalgono al 1860, anno in cui si formò a Ljubljana il primo circolo a carattere assistenziale, cioè il Društvo v pomoč učiteljskim vdovam in sirotam na Kranjskem. (Associazione assistenziale per le vedove e gli orfani dei maestri della Carniola).
Dall’esigenza degli insegnanti sloveni di ampliare la loro conoscenza e la loro preparazione pedagogica nacque il 1 gennaio 1861 il primo organo di stampa dei maestri sloveni, l’ Učiteljski tovariš (Il compagno dei maestri). Nei decenni che seguirono si formarono nelle regioni slovene numerosi altri circoli che riflettevano sempre di più l’impegno professionale della categoria degli insegnanti.
Per una comune crescita professionale e per coordinare meglio la propria azione divulgatrice, i vari circoli decisero di riunirsi, formando così una confederazione. Durante le riunioni svoltesi tra il 23 e il 24 aprile del 1899 a Ljubljana nacque la Zveza slovanskih učiteljskih društev (Unione dei circoli magistrali slavi).
Dopo sette anni dalla fondazione dell’ Unione, fu fondato a Trieste, e precisamente il 6 maggio del 1906, l’Učiteljsko društvo za Trst in okolico (Circolo magistrale sloveno di Trieste e del circondario), grazie soprattutto all’interessamento personale di alcuni insegnanti di Trieste che collaboravano già da tempo con la Confederazione di Ljubljana.
Il circolo aveva formulato sin dalla prima assemblea un articolato programma che prevedeva, oltre all’attività politico-corporativa e la cura per l’accrescimento professionale, anche il compito di fondare, ove possibile, biblioteche scolastiche e popolari e di organizzare incontri, seminari e conferenze. L’Associazione si era pure assunta l’impegno di assistere economicamente gli alunni più dotati.
L’attività del circolo fu bruscamente interrotta dall’avvento del primo conflitto mondiale, e le basi gettate dai suoi fondatori servirono nel 1920 alla fondazione di una nuova organizzazione degli insegnanti sloveni. L’1 e il 2 febbraio 1920 venne così fondata a Trieste una confederazione dei circoli magistrali sloveni e croati della Venezia Giulia e precisamente la Zveza slovanskih učiteljskih društev s sedežem v Trstu (Unione dei circoli magistrali Slavi con sede a Trieste).

L’Unione raggruppava gli insegnanti appartenenti a diverse aree ideologiche (c’erano i cosiddetti vecchi sloveni dell’Edinost, i liberali, i conservatori clericali, i socialdemocratici e i comunisti). Il suo intento era principalmente quello di estendere, sviluppare e consolidare numericamente e qualitativamente la rete scolastica slovena entro i confini dello Stato italiano.

All’interno dell’organizzazione operavano diverse sezioni: la sezione organizzativa, che curava il lato finanziario, la sezione scolastico-politica, che si occupava delle questioni scolastiche e dei rapporti con le autorità, la sezione per l’autoistruzione, che gestiva i corsi di aggiornamento per gli insegnanti, la sezione per l’assistenza, che aveva il compito, dopo l’avvento del regime fascista, di fornire ai maestri licenziati e a quelli perseguitati un aiuto finanziario, e ancora la sezione musicale e quella per la compilazione dei testi scolastici.

Tra i tanti membri e collaboratori esterni all’Unione si possono annoverare tantissimi personaggi di spicco del mondo culturale sloveno. Nel campo della letteratura e della saggistica possiamo citare Josip Ribičič, Karel Širok, Ferdo Kleinmayer, Srečko Kosovel, Lavo Čermelj; gli artisti Maksim Gaspari, Božidar Jakac, Avgust Černigoj e Milko Bambič e nel campo musicale i compositori Srečko Kumar, Marij Kogoj, Karol Pahor e Ivan Grbec.

Nella sua breve esistenza, durata soli sei anni, l’organizzazione magistrale ha indirizzato il proprio operato nella promulgazione della preparazione professionale degli insegnanti sloveni e nella difesa del personale docente sloveno e croato dai soprusi in un periodo storico molto difficile, in cui, a causa delle persecuzioni fasciste, le file degli intellettuali sloveni si assottigliavano di giorno in giorno.

Le autorità fasciste soppressero quest’efficiente organizzazione dei maestri sloveni proprio nel mezzo della sua attività più intensa. Le scuole slovene vennero chiuse e i suoi docenti dispersi; ad ognuno toccava una sorte diversa – chi fu trasferito nelle diverse scuole delle varie regioni italiane, molti furono licenziati, parecchi preferirono emigrare in Jugoslavia. Comunque l’Unione dei circoli magistrali sloveni e croati lasciò con il suo operato una traccia indelebile.

Molte furono le organizzazioni e associazioni che si susseguirono nell’arco di tempo dal primo dopoguerra agli anni 50 del secolo scorso. Ed è così che nell’anno 1956 vennero gettate le basi della organizzazione sindacale denominata Sindikat slovenske šole v Trstu (Sindacato scuola slovena di Trieste – SSŠ) con l’assemblea costitutiva fissata per il 19 febbraio 1956.

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